Gerusalemme


"A Gerusalemme, più che in qualsiasi altro luogo in cui io sia stata, la storia è una dimensione del presente. Forse questo accade in ogni territorio conteso, ma mi colpì profondamente la prima volta che andai per servizio a Gerusalemme nel 1983. Innanzitutto, fui sorpresa dall'intensità della mia reazione alla vista della città. Fin da bambina avevo sentito raccontare le vicende di re Davide e di Gesù, ed era strano camminare in quel luogo che aveva rappresentato per me una realtà immaginaria. Come novizia, mi era stato insegnato a iniziare la meditazione mattutina raffigurandomi la scena biblica che avrei contemplato, e così mi ero creata delle immagini personali del Getsemani, del Monte degli Ulivi o della Via Dolorosa. Poi svolgendo le mie attività quotidiane proprio in questi luoghi, scoprii che la città vera era assai più caotica e rumorosa. Per esempio dovetti accettare il fatto che Gerusalemme era estremamente importante anche per gli ebrei e per i musulmani. Quando vidi ebrei con il caffetano o duri soldati israeliani baciare le pietre del Muro del Pianto o osservai intere famiglie musulmane nei loro abiti migliori accalcarsi lungo le strade per le preghiere del venerdìall'Haram al-Sharif, capii per la prima volta quale sfida rappresenti il pluralismo religioso. Queste persone potevano interpretare lo stesso simbolo in modi completamente diferenti. Non c'era da dubitare del loro legame con la Città santa, ma erano del tutto estranei alla mia Gerusalemme. "
(Tratto da: "Gerusalemme" di Karen Armstrong)
Gerusalemme ha un fascino magnetico tanto incredibile quanto misterioso. Viene istintivo pensarla come il centro del mondo... considerata città santa per ovvie ragioni ciò che si percepisce di quei luoghi non è forse altrettanto ovvio... peccato sia ancora oggi in un territorio conteso e pericoloso.

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