Il mantra di Cenresig: OM MANI PEME HUNG


Cenresig rappresenta la compassione di tuuti i Buddha e il suo mantra è uno dei più diffusi, soprattutto in Nepal e Tibet. OM MANI PEME HUNG.

"OM purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'orgoglio
MA purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'invidia e dalla gelosia
NI purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'attaccamento e dal desiderio
PE purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'ignoranza
ME purifica tutte le impressioni dannose sorte dall'avidità e dall'avarizia
HUNG purifica tutte le impressioni dannose sorte dalla rabbia e dall'odio

La traduzione letterale suona così:
OM spazio, svegliati! MA NI PE ME Diamante nel fioredi loto (è il nome del Buddha e invoca la sua forza) HUNG agisci!" (Lama Ole Nydahl, Il Buddha e l'Amore)

...
-La pronuncia delle singole sillabe diminuisce il potere disturbante esercitato dal concetto di un "io" e aumenta lo spazio che consente di sviluppare maggiore compassione.- (Lama Ole Nydahl, Il Buddha e l'Amore)

Commenti

Anonimo ha detto…
Lo conosco come Om Mani Padme Hum, è lo stesso? Sai a volte le traduzioni variano..
L'ho scritto ovunque, usando come idea quella delle ruote di preghiera, o delle bandiere.. Legendolo in ogni dove me ne pervado.. Ho anche un'altra spiegazione per le 6 sillabe che la compongono, trovata su un libro anni fa..
Om, il suono che tutto pervade; Mani, il gioiello, il rendersi conto di essere un gioiello ed assurgere alla perfezione;
Padme, il fiore di Loto, l'emergere dal fango dell'esistenza quotidiana per diventare splendido fiore, come il loto;
Hum, unione tra saggezza e metodo.
In definitiva la via per raggiungere la perfezione dello stato di Buddhità.
Bellissimo.
Unknown ha detto…
Si, si tratta dello stesso mantra. Ho usato le parole di Lama Ole Nydahl per descriverlo. La spiegazione che hai scritto tu però è molto precisa e può essere utile a farne comprendere meglio il significato. Grazie ^____^
Vedaşarmă ha detto…
In effetti, per quanto riguarda il valore di ognuna delle sillabe del mantra, esistono una marea d'interpretazioni ed a più livelli.
Per quanto riguarda il mantra, la corretta traslitterazione dal sanscrito è
OM MANI PĂDME HUM
dove la Ă di PĂDME è una A breve, che in sanscrito e hindi viene pronunciato come una a appena accennata. In fine di parola, la sua pronuncia viene sovente omessa, come per esempio, Svayambhunathă, che viene reso con Svayambhunath. Nelle regioni settentrionali, in Nepal Sikkim, Bhutan ecc, la Ă breve viene letta come E, mentre la combinazione consonantica DM diventa MM, e, di conseguenza, PĂDME dà luogo a PEMME. Quanto alla sillaba nasalizzata HUM correlata al cakra del cuore (Anahată cakra) e che simboleggia la mente di tutti i Buddha, quel puntino che la sovrasta, in sanscrito e hindi denominato anushvară, rende, per le due lingue due nasalizzazioni diverse, rispettivamente, in M e in N, per cui, in sanscrito, la sillaba HU con l'anushvara viene letta HUM, ma, in hindi viene letta HUN. L'aggiunta della g finale, seguendo una trascrizione fonetica non italiana, non viene mai letta, ma sta ad indicale una particolare nasalizzazione.
Ad ogni buon conto, dal momento che l'alfabeto sanscrito contiene anche tutti i fonemi dell'italiano (tanto che, volendo, si potrebbe scrivere anche l'italiano usando il devanàgari), in questo caso l'equivalente esatto della con cui trascrivere in italiano la sillaba sacra, è HUM e lo stesso vale per l'alfabeto tibetano che, come base, rende graficamente la HUM con gli stessi segni: Ha con u sottoscritta ed anushvara indicante nasalizzazione in M.
Ferma restando l'interpretazione di Lama Ole Nydhal, ad un livello di base, la traduzione più corrente del mantra (restando ad un livello letterale, e tenendo conto che i mantra non sempre sono traducibili e, quando lo sono, non è detto che abbiano un senso compiuto nella traduzione letterale) sarebbe
OM Gioiello nel Loto HUM
Il Gioiello è la cosiddetta Pietra Cintàmani, nota anche come la Pietra che esaudisce tutti i desideri (qualcuno la interpreta come Pietra Filosofale) che poi è quella che, nell'iconografia tradizionale, Avalokitèshvară tiente tra le mani, davanti al petto. La Cintàmani è considerata simbolo della Grande Compassione (Mahakaruna) tesa al soccorso di tutti gli esseri senzienti, e che in Avalokitèshvară, come anche in Tara, trova la sua manifestazione prima.

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