Il cervello tende ad essere abitudinario.
Quando il cervello impara a fare una cosa, cerca di ripeterla sempre allo stesso
modo. Si è evoluto così per risparmiare energia. Pensare, valutare,
elaborare ogni specifica situazione richiede molta più energia della
semplice scelta di una routine già collaudata tra le tante a
disposizione. Per lo stesso principio, anche mettere in discussione dei
giudizi appresi e comprovati da diverse esperienze costa caro. Non solo
consuma energia ma genera addirittura un malessere più o meno grave a
seconda di quanto era considerato valido e provato il giudizio che si è
formato in passato. Per evitare una situazione simile, che viene detta
“dissonanza cognitiva”, il cervello preferisce sorvolare e non dare
importanza a fatti che potrebbero mettere in discussione ciò che
considera acquisito. Ad esempio se siamo convinti che Anna sia un’amica
leale e stimata, probabilmente avremo molti ricordi di situazioni che
provano tale giudizio. Potremmo avere ricordi e condizionamenti mentali
che ci spingono a pensare che Anna sia una brava persona.
Esperienze reali, esperienze di altri che ci vengono
riportate o condizionamenti esterni concorrono a formare un giudizio
consolidato.
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